La propagazione delle onde sismiche causate dal terremoto del 23 novembre 1980 in Irpinia e Basilicata
A cura di Emanuele Casarotti, Federica Magnoni, Angela Stallone, INGV.
Simulazione della propagazione sulla superficie terrestre delle onde sismiche generate dal terremoto dell’Irpinia – Basilicata (M 6.9).
Nella simulazione è possibile visualizzare i tre eventi di rottura avvenuti lungo tre distinti segmenti di faglia, ad una distanza temporale di circa 20 secondi l’uno dall’altro. Il colore blu indica movimenti del suolo verso il basso, mentre il colore rosso indica movimenti del suolo verso l’alto. La gradazione del colore rappresenta invece diversi valori di velocità verticale (m/s): tanto più il blu (rosso) è intenso, tanto più velocemente il suolo si muove verso il basso (l’alto). Nella prima parte ogni secondo dell’animazione rappresenta un secondo in tempo reale, nella seconda parte invece l’animazione è accelerata per cui ogni secondo di animazione corrisponde a 4 secondi in tempo reale. L’animazione mostra una distribuzione disomogenea delle velocità del suolo, ovvero punti equidistanti dall’epicentro non subiscono lo stesso tipo di sollecitazione. Ciò è dovuto alle condizioni locali (topografia, tipo di suolo, …) che posso influenzare in maniera significativa la propagazione delle onde sismiche. Per esempio, terreni incoerenti come quelli alluvionali inducono fenomeni di amplificazione delle onde sismiche molto più pronunciati rispetto alla roccia compatta.
Per maggiori approfondimenti: https://ingvterremoti.com/2020/11/23/shakemovie-terremoto-mw-6-9-del-23-novembre-1980-in-irpinia-e-basilicata-propagazione-onde-sismiche/
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